Duo.1


Otto luogo dell’arte giovedì 3 maggio dalle ore 18 inaugura nello spazio espositivo in Via Maggio 43 rosso, due artisti italiani: Gabriele Mallegni e Beatrice Speranza.

Duo.1

Gabriele Mallegni
Beatrice Speranza
Inaugurazione, giovedì 3 maggio dalle ore 18,30
Firenze, Via Maggio 43 rosso

Il programma di otto luogo dell’arte continua con un’altra mostra dialogo dedicata a due artisti italiani, Beatrice Speranza e Gabriele Mallegni. Artisti che hanno già collaborato in passato con otto nei progetti di Oh! Nirica e Gadget. Qui in Duo.1 si confrontano con le loro sensibilità con gli animali da casa: piccoli oggetti trasformabili e mobili, apportando ulteriori suggestioni all’indagine di otto sugli oggetti d’uso quotidiano e sull’uso quotidiano degli oggetti.

Gabriele Mallegni da Pisa, propone nei suoi animali oggetti sculture, l’utilizzo di materiali metallici assemblati insieme a materie plastiche e vari materiali diversi, con i quali costruisce grandi insetti di varie dimensioni e forme. In un primo momento utilizza oggetti già esistenti, riciclandoli e componendo le sue sculture. Nel corso degli anni si è sempre più distaccato da questo tipo di pratica, optando per un assemblaggio di profilati in ferro e legno che gli permettono di non essere influenzato dalla forma degli oggetti già esistenti. Le sue sculture si fanno sempre più leggere e aeree, rigorosamente smontabili e mutabili per dimensioni e forma. Una sorta di continuo “non-finito” in cui le sculture create sono sempre suscettibili di ripensamenti e assemblaggi successivi. Tutte le sculture essendo smontabili possono cambiare di forma e grandezza adattandosi e dialogando nell’ambiente in cui sono installate. Negli ultimi lavori sta utilizzando anche la tecnica del modellato che applica a sculture di piccolo formato.

Beatrice Speranza da Lucca, presenta la collezione Move, una linea di tavoli ed elementi modulari da salotto studiata per chi pur stando seduto sul divano, non vuole stare mai fermo.
Move segue il tuo umore, le tue esigenze. Un concept semplice e funzionale come è il suo design: parallelepipedi colorati, impilabili e girevoli a seconda delle esigenze. Move nasce dall’osservazione di alcuni giochi per bambini. Move è realizzato con un prodotto innovativo che associa le caratteristiche naturali del legno al colore. Il materiale è atossico, resistente all’umidità, può essere lavorato in 3 dimensioni, i colori sono resistenti sia alla luce solare che artificiale. Il materiale viene realizzato con il cippato, scarto dalle segherie industriali ed è interamente riciclabile. Fin qui la Beatrice architetto.
L’altra anima di Beatrice la fotografa, ci regala, in contemporanea con la galleria Tethys di Firenze, l’esposizione degli scatti del suo viaggio nelle librerie europee “La casa dei libri”, mentre ai muri di otto appende una sequenza fotografica di 24 immagini fotografiche 20×20 cm sotto paraffina “Santi e Maddalene” che lei ci descrive così: Improvvisamente sono quasi sparite! questi ultimi mesi i miei occhi ed in seguito il mio obiettivo, si sono soffermati ad osservare le pareti delle botteghe artigiane, di una carrozzeria, di un portinaio, di una ferramenta. Sono mondi ricchi di attrezzi del mestiere, di portafortuna, di Santi e Maddalene, volti dolci di Padre Pio, Crocifissi e Calendari. Le immagini femminili sono in diminuzione (o forse ho cercato nei luoghi sbagliati). Qualcuno mi ha confessato di aver tenuto per anni un calendario “di donne nude” nel bagno di servizio della carrozzeria, ma dopo un bisogno improvviso di una suora ha fatto poi decidere di spogliare la parete. Altra sorpresa, è stata il trovare in una stanza dove si preparano i colori di una ferramenta all’ingrosso, una vera galleria sexy. Tra barattoli di vernice, interruttori e scaffali, si trovano quattro pareti alte quattro metri interamente rivestite di calendari. Nel sud le immagini sacre sono una collezione, sia nelle case che nelle botteghe. Questo primato solo a Napoli è conteso con il volto di Totò o di Maradona. Perché immagini sotto paraffina? Perché sono memoria di una cultura italiana che sta sparendo e che in qualche modo voglio preservare.

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