Poltrona di Proust
Credo sia ormai piuttosto conosciuta a molte persone quella mia opera chiamata “Poltrona di Proust”. È una poltrona barocca, sulla quale sono pennellati a mano infiniti punti policromi, con la tecnica del divisionismo. Punti che la invadono tutta, sulla stoffa e sui decori del legno. È un’opera di Re-Design. Infatti risulta dal collage fra una poltrona finto-antica e il particolare di un prato del pittore francese Signac. A partire dal 1978 la poltrona di Proust ha avuto continue varianti e novità nei colori, nelle misure e nei materiali, fino ad essere fatta anche in mosaico in ceramica in bronzo e in plastica, ed ha viaggiato in tutto il mondo e in tanti musei. Le poltrone presenti nella galleria Otto luogo dell’arte di Firenze sono le nuove ultime versioni della storica poltrona. La Poltrona di Proust Geometrica, prodotta da Cappellini in tessuto stampato, la Magis-Proust, “poltrona di Proust” divenuta oggetto industriale stampato in plastica rotazionale, gioiello tecnico e produttivo e infine la Poltrona Cimarosa, pezzo unico dipinto a mano, pensato per l’arredo scenico dell’opera lirica “Il Matrimonio Segreto” di Domenico Cimarosa, in programma al Teatro Coccia di Novara con la regia di Marco Castoldi in arte Morgan.
Alessandro Mendini